Archive for the ‘sudario’ Category

ai 36 anni di Loretta   35 comments

stellina tra le stelle

L’orizzonte del nostro amore è tramonto,
mi sento.. male alle volte
che lo vedo calare albeggiando
rosso nell’acque al largo di Santa Maria
Di Leuca, salsedine frizzante, quando
esce distorto dallo specchio verdeblu
da stalla in cielo stella
d’astro a satellite celeste
nel biancore della notte maledetta,
io non ci verrò, lunare!
tutti sanno che son pazzo,
sfuggi
lo sguardo dei miei occhi neri di pece
e nella stretta maledetta ti sogno
le decadenze d’incubi svegliate
col nome tuo sparato nello stomaco
costipato d’erezioni dolorose,
non ho ancora controllato
quella foto;
s’eri tu al bordo, quando piccoli nel bosco
all’asilo mi mostrasti l’odore
della resina
del pino silvestre così lontani dal mare,
dal clamore del male e dalle circostanze,
tutti sanno che sei pazza,
si sfugge
lo sguardo d’occhi tuoi languidi ramemetallo,
corallo al collo cuore nelle orecchie
quando mi parli e quando no,
quel che saresti ora dio lo sa,
non lo farete mai più, non due volte,
avevi sei anni Loretta , siamo morti
tutti a 6 anni
maledetta e
tutti siamo pazzi,
sfuggono!
gli sguardi nostri di metallo verderame fuso
nella pece nera come il fondo ribollente dell’agosto
che non ho visto
cos’è restato di quest’anno e
di quel che se n’ andato?
un sassolino e 4 buchi ai piedi
dei miei sandali lacerati agl’angoli,
al tallone il piede, le ossa,
lacero quel tempo che non ci sarà con te,
laceri gli occhi lucidi nella fossa,
questa notte si balla, si raglia
come asini stretti nella stalla
non ti penserò più
, stella tra le bambine
perchè ora le ore son contate
decantate dalle medicine,
tutti sanno che son pazzo
non me ne frega un cazzo…
dall’aldiquà.

backmedium

quante volte si può morire dimmi tu piccola
se lo sai

2 eutanasie per noi grazie   2 comments

Uccio sta morendo, è in clinica, fate una preghierina per lui perchè non soffra troppo se deve proprio andare o che
si riprenda come per miracolo?

io non so pregare.
so solo piangere,
tanto.

Carte(sio) incoscienti   4 comments

"cogito ergo sum"

non significa un cazzo
si è materia; carne
non pensiero
il fatto d’essere, in se,
esclude il potersi
pensare se non
come illusoria,
archeozoico-onirica
essenziale
( in filos., l’insieme delle qualità costitutive,
la natura di un ente; ciò che una cosa è per sua natura
) attività
sinaptica svincolata da
un volere individuale.
Un sentito dire
o farsi dire-pe(n)sante
ancestrale, atrofizzato.
Esistono
organismi viventi
privi di sistema nervoso:
le piante, ed altri esseri.
Essi sono,
senza pensare
o pensarsi.

continuare, oggi, ad usare questa locuzione, dopo Freud, Lacan, Einstein, Sartre, Deleuze; significa essere dei vegetali.
un po come andare a visitare le mostre retrospettive delle avanguardie artistiche novecentesche.
Morti viventi.

Picasso, Braque, Balla, Marinetti, Modigliani non sono mai esistiti.


Asini

l’unico avanguardista che è ancora esistente è Sant’Elia, proprio perchè il suo pensare, insito nei bozzetti architettonici, nelle carte, non è mai divenuto materia neutralizzandosi; è rimasto nell’etere cartaceo come macigno ineluttabile ed irraggiungibile di una, troppa, grandiosità speculativa:
quel pensare che non decreta a priori, l’essere.
Grazie, alla sua troppo breve vita terrena,
a chi, lo trucidò
(poco meno che trentenne) in battaglia.

sant elia
Antonio Sant’Elia, Centrale elettrica, 1914

asteroidi (speculazioni in orbita)   43 comments

avevo sogni avevo…
guardavo lo specchio e
sognavo
ti guardavo…
ridevi

vorrei svegliarmi urlando
che fossi tu a farlo
mi baciassi e poi..
E’ solo un brutto sogno
amore…


quell’amore che non c’è più
per uno
che non c’è mai stato
di una
che non mi ha mai
neanche

immaginato.

mentegatto

 

non riesci neanche ad immaginarmi
strooooooooooonza!!!!
remeronfuck
(tarata, mentecatta!
ma dove devi andare…
baffanculo va
che io
almeno…

so sognarti)


non sono pazzo!

igormu0
sono
un tipo

l’essere é il nulla(il pensiero da fastidio)   12 comments

50-anni-luce
 


un giorno di questi
mi sparerò un colpo di fucile in bocca, perchè tutti gl’altri metodi per ammazzarsi sono dolorosi o comunque non c’è la sicurezza della "pena", quindi…
non ho più voglia, ho già visto quel che dovevo vedere, ho attraversato quel che dovevo attraversare e, il futuro preferisco immaginarlo, prevederlo, spolverarlo; lasciarla evaporare quest’incognita periferica, in una maniera dignitosa, invece d’affidarmi alla dittatura del caso, allo stillicidio del quotidiano, all’inevitabilità cronicistica della sofferenza; già, per altro, ampiamente sperimentata, o alle previsioni di un Nostradamus "qualsiasi"… ah ah ah()
eeee.. dunque, premerò il grilletto, ed in un attimo
tutta la vita mi passerà davanti… già, e che senso ha? Stai per crepare, proprio perché ti sei rotto i coglioni, vuoi pilatamente lavartene le mani e, fino all’ultimo, questo cappio d’esistenza ingombrante s’intromette anche nell’attimo estremo, fuggevole, cioè, ho sbagliato locale, io volevo divertirmi ma qui.. c’è un mortorio! si respira nel torbido, non lo so muovetevi, fate qualcosa, aprite una finestra, ma non per me che sto per andare ma per quelli, poveracci, che verranno… perché farli atterrare in questo liquame?
L’umanità è stato un grosso errore, "un’anomalia genetica" come direbbe Mr.Smith, l’autodistruzione a questo punto, non ha senso, s’é di massa poi perdippiù , diventa una moda, la morte come un tajer di Dolce & Galbani che vuol dire fiducia, ok, non m’ammazzo più, non ho voglia di far parte d’una statistica, per altro "standard", consuetudinaria e scontata, del weekend, redatta da un coglione raccomandato(siamo in littleItaly)
Fingerò di vivere, come ho sempre fatto, perché qualcuno ha deciso, per me, che io ci fossi e, non so bene in nome di quale assurda riconoscenza, che dovrebbe invece essere una sana, veemente, "congelata", vendetta, io simuli un’esistenza, un vivere, che è una croce parodistica di se stessa, un essere in un nulla (vano!) non creato dall’uomo ma che, l’ha partorito.

non leggermi mai più!

remeronfuck
(per non essere banale
non posso neanche
crepare…
baffanculo và!)

ho solo 34 anni, lasciatemi in pace!

per non doversi troppo sforzare, elevare(e confrontare), dalla sua condizione bestiale, abominevole, l’uomo  vorrebbe che gli esseri umani fossero tutti insieme eguali alla scimmia, da qui la condanna(parossistica) inconscia, ai suoi tempi, della teoria evoluzionistica darwinista e, di tutte le altre ragionate ipotesi sull’ emancipazione umana dal regno animale. Un ritorno alla tribù, è stato già previsto nel lontano 1962 dal culturologo Marshall McLuhan, nel suo "fondamentale" testo, best seller, "La galassia Gutemberg", nel quale si prospettava una recrudescenza della società tribale(un’involuzione dunque alla società cosiddetta "chiusa"), causata dal redivivo imporsi della cultura orale(TV e Radio), e non più scritta (camminare a 4 zampe è più facile), da qui l’imporsi nella penisola(dove la lettura, dunque l’individualità di pensiero e [n]della privacy, latita) di una destra qualunquista e primordiale(unica nel mondo), che non è un mero fenomeno d’alternanza democratica, bensì un instaurarsi benvoluto e bellicoso di una sottocultura ignobile che fa capo, appunto, ad una realtà di branco; tribale, dove c’è un detentore del potere(la cultura, per quanto traviata e mutilata che sia)che "gestisce" le menti, ed una tribù di adepti che pendono e dipendono come pecore dal verbo e dal volere del padrone, detentore del sapere(i mezzi di comunicazione di massa), qualunque "individualità" debordi da questo flusso è considerata anormale, incomprensibile, pericolosa, antipatica: questa realtà è comune sia in ambiti di destra che di sinistra, è una forma mentis epocale, oggi osserviamo un’omologazione culturale che non conosce alcuna identità(che fa rima con dignità) e che non è altro che la, collaterale, materializzazione di un fenomeno che è iniziato almeno 30 – 40 anni fa, tutte le tecnologie umane hanno una fase di gestazione – sviluppo e si manifestano nella loro endemicità, positiva o negativa che sia, nel giro di alcune generazioni,  noi raccogliamo i frutti della semenza dei nostri avi, voi!! siete pecore, perchè ignorate, che qualcuno, 20 – 30 anni fa vi aveva già previsti, calcolati, classificati, neutralizzati. siete numeri e come tali non meritate altro che esserlo e non
mi
meritate.

l’esempio   Leave a comment

ultime foto.jpg

al lampione dei lucchetti(vedi post precedente) a ponte Milvio (Roma) bisognerebbe appendere(con un fiocchetto azzurro se maschio, rosa se femmina) anche il redattore delle "ultime foto pubblicate", che dovrebbero rappresentarmi (!!) e principalmente osservare, le stesse, le indicazioni che l’intestazione della finestra immonda suggerisce:"ultime foto pubblicate" e non essere invece le medesime immaginette che girano, subliminali, da 3 mesi. Pare di respirare un clima noto, un tanfo, soporifero secolare che invoglia, nelle "picture" abominevoli, nelle grafiche, nei blog e contenuti trash relativi segnalati dalle "alte sfere" ad’abbassare il tiro, la media intellettuale, un po(tristemente) un diktat del paese tutto, della congiuntura storica, dei rappresentanti gli italiani al governo ma… non è detto lo si debba adottare(il suggerimento mediatico o messianico) anche in una comunità elettronica ed indipendente(?).
Il mio ringraziamento lo manifesterei dunque, qualora me ne fosse data facoltà, appunto con una coloratissima festa domenicale in piazza: una esecuzione capitale pubblica(del ligio relatore succitato); conscio delle relative responsabilità morali e didattiche che mi competerebbero, machiavellico, in seguito, nei confronti della storia.

alle stagioni (versione originale)   5 comments

La nostra cieca fame di ricordi
testimonianza di vita
mi ha portato ad amarti,
per poter ricordare di quanto piansi
quando scoprii che non era vero
che ci si poteva prendere così,
gratuitamente, senza motivo
solo per il gusto di farlo,
per la necessità ignara di guardarsi
negli occhi e sussurrare tante, tante,
bellissime bugie.
quante stagioni volate
ed ancora credo che amare
è il motivo.

Posted August 9, 2008 by werewolf350 in sudario, tartarughelle, tentativi poetici

notti agitate (saggezza popolare)   7 comments

mia nonna, quando morì circa 20 anni fa,
prima di crepare mi chiamò al capezzale per dirmi due o tre cosette
che mi sarebbero servite in futuro…
tra tutti i figli, nipoti, cuginetti e lontani parenti
scelse me per esprimere un suo
verdetto particolare su certe faccende
che gli uomini si trovano ad affrontare
in vita.
mia madre urlava di non dargli retta
ch’era tutto uno scherzo,
un modo affettuoso per celare
che il cervello l’era andato completamente in pappa..
dopo due giorni
chiuse gl’occhi per sempre.

però..

è un periodo che sinistramente
la sogno, spesso,
di bianco vestita nel suo letto in legno
a baldacchino dove esalò l’ultimo respiro
che poi venne arso sulla "fòcara" come tradizione vuole…
mi ricordo un particolare (in)significante
aveva una dentatura perfetta
nonostante l’età avanzata…

http://www.boxstr.com/templates/default2/images/icons/player.swf

http://www.boxstr.com/templates/default2/images/icons/player.swf




io credo che mia nonna non avesse capito proprio tutto, ma ci andava, ci andò veramente vicino…

  2 comments

prima di morire(d’overdose da "primitivo di Manduria") mi farò imbalsamare con questi occhiali tondi a culo di bottiglia e con un masterizzatore Blue Ray incastrato tra le chiappe, dalla bocca mi uscirà un proiettore RGB che manderà in cinemascope il video di cui sotto in LooP per duemila anni, nella cripta faraonica che mi sarò fatto costruire(con i soldi dell’ultima polla innamorata persa!!!).
Io:
pubblico, regista, attore, maschera, cinema e simulacro di me stesso rappresenterò il paradigma dell’esistenza (autarchiconarcisistica!) a 360°; impagliato come un fagiano…
sto sassofono mi ha mesmerizzato 
ma baffanculo va! perchè io!!! non mando mai affanculo nessuno…

c’è chi dice che Venditti abbia scritto Modena pensando a Berlinguer… bah! (chi è venditti???)
in realtà ha composto l’album Buona Domenica(79) in piena crisi di separazione
dall’ ex moglie Simona Izzo… (per dire) (che ha avuto il coraggio di starci..e farci un figlio!!!) ma ma! cosa sto facendo mi faccio ribrezzo, spettegolo!!!
(gossip…su Remeron channel!)

questa canzone, musica, parole, sassofono per me hanno un significato particolare, quindi, meditiamo.

un giorno quando me ne andrò ad abitare a Berlino o nel canton ticino tutto questo non avrà più luogo, pigliatene, prendetene* a piene mani perchè sono in svendita sono…

in saldo!!!!!!!!!!
ma vaffanculo va…

(menomale che c’è la Mina dopo il Venditti!!!)

*della mia vena poetica, perche per il resto ho fatto voto di castità dal 1999

la california (de li mortacci)   Leave a comment

oggi ho scritto solo cattiverie, sarà perchè non fumo più, sarà perchè stamane non ho nuotato, sarà perchè la mia ammiratrice segreta non c’era, sarà la febbre del sabato sera che mai ho avuto è mai è passata, sarà perchè son venuto sul tuo blog, sarà meglio che non ci venga più, sarà quel che sarà, sicuramente meglio di ciò ch’è stato, scurdamuce u passat chi avut avut chi a dat ha dat. Poi ho pensato a tante canzoni che avrei voluto postare ma che non posso per via dei 56k e che forse è meglio così, che vorrei fumarmi un cannone, che è meglio di no, poi ho pensato che il mare mi ha stancato, ch’è meglio di niente, poi ho pensato che qualsiasi cosa io faccia non fa che aumentare la mia irrazzionale, nicotinica e onirica (eccheccazzo) inquietudine e che dovrei fare più meditazione, diventare un asceta asettico, ritirarmi s’un monte e vivere come Budda, ma qui "nellu salientu" monti non ce ne sono al massimo banane, allora mi ritiro sulla spiaggia a meditare, ma mi accorgo che l’estasi è lontana quando ci sono 3000 altri buddi che meditano ad alta voce sull’asciugamano, poi ho pensato ancora che la cucina del salento, e del meridione in genere è così buona, così creativa così ingegnosa per ovviare al vuoto del nulla strisciante culturale ed evolutivo che nel nostro sud dimenticato dall’uomo si respira, allora è meglio riempirsi la pansa di "lliccardie" invece di scervellarsi per snodare nodi stretti da secoli da marinai pirati coscienza di un mondo che ha sempre girato per i cazzi suoi nella direzione sbagliata, per volontà e per destino, ed ora nel 2007 io son felice di mangiare li "turcinieddi" ma guardo piangendo alla mia terra di morti ammazzati, di boschi bruciati e di gente che ha una cultura al di sotto della media nazionale nonchè europea, e che si arrabbatta a riscoprire forzosamente tradizioni inestistenti come la "pizzica" speculando malamente sugli "affamati" turisti settentrionali ed europei che dalle loro opulente città piombano nella depressione del sud con la stessa libidine dell’avvoltoio su un cadavere putrefatto che altro non è la nostra posticcia cultura della terra del rimorso come De MArtino definì il salento una regione dell’Italia, e dell’anima(de li mejo)che per nove mesi sonnecchia stordita da negramaro e friselle e poi si risveglia ancora sbronza e come una grassa e vecchia mignotta cerca di vendersi per tre mesi salvo poi ritornare nel postribolo culturale nel quale da secoli marcisce. Via, andare e non tornare, e principalmente dimenticare, dimenticare tutto. Se stessi.

 

Ahi! nu ‘parlamu d’osce marammie!
Ca stau comu nna paccia Cce decimu?
E’ na malencunia ca è de le rose
‘bianche scimate doi tre giurni quandu?
ci lu sape cce ‘bete stu pallure
ca nu’ me dae la forsa cu me isciu
allu specchiuzzu miu ce brutta cera
e nu me nfiura ‘n capu cca lu nienti
ca è sta capu de friddu ncurunata
Sienti nu sacciu ndore de violette
passe de ‘bile st’anima è nna luna
Intru nna nùula fore d’ogne celu
Sebburtu ntra llu mare cchiu cecatu
Iutu! La malatia m’ha fatta scema
Le manu quiste quante siti manu?
Addù v’cercu? A mmienzu li capiddi?
Uarda! Cce biti? m’recuerdu mani
De nna fiata ca moi tagghiate suntu
E caminati comu mancu an ‘ sennu
passi nde du rretornanu sti passi
nterrati cchiù de l’arveri stamane?
Cce bè sta cosa? Tuttu me sta gira
intra l’uecchi – nu vitru quandu chioe
n’acqua russa de terra e doppu schioe
ma nu schiara e dda fore bbiti nienti
ca stu vitru è nu chiantu de sudure
siccomu a quistu ca me chiange fore
te l’uecchi a nfrunte e jazzu se nde scinde
fin a llu piettu  ‘n lagreme sfarzuse
te diamanti pittatu  Quante stidde
ca sentu e nu le visciu Eccu cce bete?
Su paccia ca ce be stu nfiernu stranu
de sta seggia? M’ nd’ausu e stau ssettata
a nnu tiempu Ogghiu ccantu e su stunata
ma nu de uce ca sta ucca perta
se spuerza de aletare nnu lamientu
e nienti nd’esse d’autru ca gnuttutu
jientu. (…)

 

dal Poema "Il mal de’ fiori" di Carmenlo Bene