lo diceva McLuhan… (tra un secolo mi scimmiotterete)   10 comments


S
ono un bohemienne sobrio.

L’uomo che ha raggiunto l’acme dell’autodistruzione(e dell’autodiagnosi), solo, prevedendola e con un rigurgito di autocoscienza, in un conatus metafisico, ne ha azzerato l’imput.
Ora che alcolismo, droghe leggere e pesanti, atteggiamenti "eccentrici", sono patrimonio del popolino e quindi rientrano nelle consuetudini popolari, io che appartengo ad un elite intellettual – aristocratica – genetica (eugenetica) mi distacco dalle ectoplasmiche parvenze che l’ottundimento mentale delle droghe somministrate ai vostri dozzinali cervelli ha creato, con una sublimazione coercitiva della lucidità mia ed assoluta, mi confronto (e mi confondo) quotidianamente dall’alto olimpico dei miei (3)33 anni puri e duri con una platea di replicanti drogati e malconci che mimano la vita adottando i cliche più in voga al momento che come al solito sono patrimonio di un elite di un secolo, 2 secoli fa, i dandy, i bohemienne etc. Non siete altro che la farsa parodistica di un modello putrefatto che non potrebbe mai appartenervi in quanto carenti di carisma, intelletto, cultura, charme, l’unico accessorio che potete adottare con 2 secoli di ritardo (a proposito di coscienza sociale) è la droga (comprandola!), l’alcool, il sesso debosciato e l’atteggiamento snob, manifestazioni aberranti perchè private dal substrato semantico che le aveva generate (2 secoli fa) nella fantasia e nella vita di scrittori come Sade, Apollinaire, Baudelaire, Wilde, che non vivevano la realtà tribale in cui il progresso tecnologico (radio e tv) vi ha ricacciato, ma una sana individualità, ergo spiritualità. Proprio quella che cercate di ostentare nel modo più trash, simulando carattere ed indipendenza sociale ma covando di potervi "brutalmente" vendere , in qualsiasi momento, al miglior offerente. Puttane/i!!!!


sono un Red Bull assuefatto!!

10 responses to “lo diceva McLuhan… (tra un secolo mi scimmiotterete)

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  1. …sta parlando uno che c’ha un blog che pare la fiera dello psicofarmaco…la prossima cazzata che scrivi il tampax te lo faccio arrivare alle tonsille
                                                                                                                                                   Simplemind.

  2. anonimo “simplemind” tu puoi solamente ragliare, questo è il tuo presente,
    questo sarà il tuo futuro,
    il passato non esiste, si sa,
    sei nato/a ieri per partenogenesi del tuo casco, sei stato “cascato” per usare un eufemismo…
    l’unico essere vivente che si è riprodotto da materiale inerte, una utopia sintetica una mente simple come un transistor, derivata dal petrolio, i dinosauri sono i tuoi progenitori simple, sei superato, sei un personaggio da Jurassic Park vai da Michael Crichton chiedigli se ti adotta in uno dei suoi romanzi nella parte dello Veryslowbrainraptor l’unico predatore a sangue freddo del quale è certo il motivo dell’estinzione…
    ih ih ih ih,
    indovina un pò qual’è…
    (banana, impegnati un pochettino su!! mi aspetto molto da te)

  3. qual è si scrive senza apostrofo 😉
    attento! (eh!)

  4. “Anche gli aggettivi e pronomi tale e quale diventano tal e qual sia dinanzi a vocale sia dinanzi a consonante, sia al maschile sia al femminile. Ma sono elisioni o troncamenti ? Cioè, è ancora frequente l’uso di far cadere le vocali finali di queste due parole davanti ad altra parola che cominci per consonante?
    Possiamo rispondere sì per tale, giacché, senza contare l’espressione fissa il tal dei tali, si usa dire ancora « Nel tal giornale c’è il tal fotoservizio ». E allora scriveremo tranquillamente senza apostrofo tal amico, tal impresa e così via.
    Ma qual è piuttosto raro davanti a consonante, e suona antiquato. Perciò alcuni grammatici consigliano di restaurare la forma qual apostrofata: qual’e. La presenza di due vocali uguali non fa tollerare in questo esempio che si scriva quale è, salvo che non si voglia dare a quale un risalto particolare. Ma davanti ad altra vocale l’imbarazzo dell’apostrofo può essere eliminato scrivendo quale per intero: quale amore, quale odio. In ogni modo noi siamo a favore di qual è, senza apostrofo; torneremo sulla faccenda tra poco, nelle nostre consuete osservazioni. […]”

    da:
    http://www.mauriziopistone.it/testi/discussioni/gramm01_qual.html
    solo per citare la prima fonte google a caso…

  5. bravo,scommetto che girando su google troverai anche qualcuno che dirà che collezione va scritta con due “z”…
    addio!

    …perchè sei così noioso…

  6. …e poi non essere così ampolloso quando scrivi…

  7. provo ancora delle shockanti vibrazioni quando ti sento vicina…
    ricominciamo.

  8. ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh

    ma qui abbiamo un simil snob grasso delle proprie convinzioni!
    che accusa gli altri di essere ciò che lui stesso, scrvendo così, sembra!
    un malinconico finto-errabondo, che si rotola nella sua sola cultura accusando gli altri di ignoranza e passività, quando lui pecca di superbia!
    soltanto infagottando quello che scrivi di citazioni ti senti grande, pensando soprattutto che pochi eletti possano capirle.
    e non hai torto.
    ma non mi azzarderei ad accostare scrittori e poeti come de sade e apollinaire.
    vatti a rileggere “la petite auto”, e vienimi dire che rifiutava il progresso, in ambo i campi semantici.

  9. non snob: dandy,
    è molto diverso…
    ilarem come hai premesso non hai capito nulla di quel che hai letto e se leggi Apollinaire o Sade avverrà lo stesso; illusioni, illusioni..
    c’è chi le apprezza in un sogno chi in un romanzo, chi nella fantasia di un cineasta, il progresso non c’entra nulla con la creazione o c’èntra tutto, come una goccia in un oceano primordiale. di solito non mando mai nessuno “a leggersi” qualcosa perchè ciò presupporrebbe (a proposito di presunzione) che io abbia letto ed acquisito, “lo ritenere” del Dante, ed invece sono un ignorante, una spugna, assorbo per osmosi e non per volontà, perchè volere è di per se un perdere ciò che si è voluto se mai nefastamente si dovesse averlo, volere e cagare hanno lo steso significato e valore, i due istinti primari innati alla base della psicologia del bambino che col tempo si evolvono ma non si corrompono, si moltiplicano semmai in volume ma, conservando la medesima carica brutale e arcaica…

    potrei consigliarti tante letture, ma non “voglio” tu mi capisci non è vero?

    “si fa tardi
    a domani i baci
    e le teorie!!”

  10. ah ah! rileggendo a distanza di qualche tempo ritrovo la classicità eterna dei miei concetti non senza un certo sconcerto e, sorrido delle stelle cadenti, meteore abissali che sfrecciano senza lasciar traccia, esplodono vuote come palloncini gonfiati a metano, dopo il botto resta la puzza di uova marce…
    (dunque è vero; qualcosa rimane, invisibile, rarefatta e fastidiosa come il peto
    d’un altro…)

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